Noi Donne pensiamo sempre al carboidrato killer, al rotolino di ciccia sui fianchi, all’essere troppo qualsiasi cosa, basta che sia negativo e lo specchio diventa il nostro più accanito nemico.
Arriva l’estate e tutte queste convinzioni si accendono e rovinano la stagione più bella. Piovono manuali delle diete più improbabili, spesso più dannose che utili a raggiungere l’obiettivo. Tra la dieta del ‘limone sotto le ascelle’ e quella dei ‘500 passi all’indietro’ (fateci caso, queste diete hanno sempre nomi e abbinamenti improbabili) trovi questo libro dalla copertina tutta rossa e dalla figura di una ragazza bellissima e ritagliabile “Una vita tutte curve”: Elisa D’Ospina, ma dove sta la novità? Non è un vademecum sulla fame, è la Bibbia dell’accettarsi per quello che si è, usando piccoli accorgimenti che non determinano il lucchetto al frigorifero. Elisa ci ha accompagnate tutto l’inverno nei tutorial ‘curvy’ nella trasmissione “Detto Fatto” di Rai2: ha insegnato come vestirsi nelle varie occasioni di vita, osando nonostante il nostro fisico possa non essere contemplato nei canoni estetici della moda.
Elisa si mette a nudo, snocciola la sua vita di ragazza della porta accanto, la tipica teenager rinchiusa in un corpo che apparentemente era solo un disagio. Con la sua altezza e le sue misure ostacolanti, è riuscita a plasmare la sua vita trasformando questi difetti in pregi: è riuscita a farsi strada nel mondo della moda, spesso così ostile ai fuori canoni del fashion system. Nessuna dieta o cura dimagrante, fiera della sua tg. 48, oggi è testimonial internazionale dell’impegno ‘curvy’ e porta avanti la battaglia contro le malattie alimentari, grazie ad un vero e proprio tam tam mediatico e d’informazione itinerante nelle scuole per combattere questi disturbi della mala accettazione del sé.
Dall’alto del suo metro e ottanta e della sua taglia considerata ‘fuori moda’, Elisa sa di essere la prova vivente del fatto che la bellezza non risponde a un canone unico, che essere formose, morbide, burrose è bello e piace. Soprattutto in Italia, dove prevale il tipo mediterraneo, e il 67% delle donne finisce classificata come taglia forte perché indossa dalla 44 in su.
Con questo libro rivolto alle donne (un po’ biografia, un po’ saggio, un po’ self-help), vuole aiutarci a smontare i modelli culturali imperanti e a raggiungere quella body confidence che, a Lei, ha permesso di superare complessi, difficoltà e infelicità.
Elisa non lo sa (dopo questo post credo di si), ma io e lei abbiamo avuto una vita molto simile pur avendo ingredienti differenti, ed è proprio per questo che l’ho cercata e voluta per farle indossare Pepitosa: le nostre due battaglie percorrono cammini paralleli e a volte si intrecciano quando meno ce lo aspettiamo.