I concerti, gli spettacoli teatrali, le gare sportive e tutti gli eventi dal vivo sono scambi di energia, esplosioni di gioia, condivisione di emozioni, ma sono adeguati ad accogliere tutti?

I concerti, gli spettacoli teatrali, le gare sportive e tutti gli eventi dal vivo sono scambi di energia, esplosioni di gioia, condivisione di emozioni. Sono un viaggio in cui, per qualche ora, ciascuno partecipa a un’esperienza irripetibile che unifica corpi e spiriti. Ma oggi, in Italia, un confine invalicabile impedisce a una parte del pubblico di vivere appieno questa esperienza. È il confine che separa le persone con disabilità da tutti gli altri. Nel momento in cui acquistano il biglietto per l’evento. Nel momento in cui accedono agli spazi dedicati. Nel momento in cui si spengono le luci e comincia la magia. In tutti quei momenti, le persone con disabilità vivono in un mondo a parte. Così l’esperienza più unificante che ci sia si trasforma in un vissuto segregante e colmo di solitudine.

Noi crediamo che quel confine non sia più tollerabile.

Le persone con disabilità sono membri della famiglia umana, con i medesimi diritti inviolabili riconosciuti a tutti gli individui dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, incluso quello a “prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti”.

Il riconoscimento formale di tali diritti non è sufficiente.

Come sottolineano la nostra Costituzione e la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, abbiamo tutti la responsabilità di eliminare fattivamente le barriere che impediscono alle persone con disabilità la partecipazione effettiva alla vita culturale.

Quindi, da oggi, noi impiegheremo le nostre energie per garantire alle persone con disabilità il diritto concreto a vivere concerti, spettacoli teatrali, gare sportive e tutti gli eventi dal vivo come chiunque.

E per farlo, abbiamo cinque obiettivi.

1.    Prenotazioni uguali a tutti gli altri, con un click

Le persone con disabilità devono poter prenotare, pre-ordinare in prelazione e acquistare i biglietti nelle stesse date e attraverso gli stessi canali mainstream riservati al resto del pubblico, con modalità universalizzate in via telematica. Non devono avere necessariamente la gratuità (specie se questa è intesa come risarcimento per un trattamento discriminatorio), ma un costo commisurato alle loro condizioni di accesso e differenziato in base alla collocazione del posto, come per tutti gli altri. Devono poter prenotare e acquistare secondo procedure chiare, accessibili, trasparenti e sempre uguali, (non modificabili di volta in volta a discrezione dell’organizzatore) così da poter verificare in anticipo il numero, la dislocazione dei posti con la scelta in pianta ben evidente, le condizioni di prenotazione e i criteri di assegnazione.

2.    Numeri democratici 

Il numero dei posti accessibili alle persone con disabilità deve essere il massimo possibile, tenuto conto della struttura di volta in volta interessata, e deve essere determinato da criteri percentuali univoci, per garantirne la congruità rispetto alla disponibilità complessiva.

3.    Posti adeguati 

I posti accessibili devono garantire una visibilità e fruibilità piene per assicurare a ogni spettatore, a prescindere dalla disabilità, di godere dell’esperienza del live nella misura più estesa possibile, nel rispetto delle esigenze di sicurezza con personale adeguatamente formato. Nell’organizzazione degli eventi dal vivo si deve tener conto di tutte le disabilità, prevedendo anche gli accorgimenti necessari per consentire la fruizione a persone con disabilità sensoriali (ad esempio testi in scorrimento, interprete specifico LIS, etc.).

4.    Basta segregazioni

Le persone con disabilità devono poter partecipare agli eventi dal vivo insieme al proprio gruppo di amici e non in “aree dedicate”, separate e discriminatorie. I posti accessibili devono essere collocati in più settori, con costi del biglietto eventualmente differenziati, come per tutti gli altri.

5.    Nuovi parametri di progettazione delle infrastrutture 

Le strutture di nuova costruzione e gli interventi di riqualificazione o ristrutturazione di quelle esistenti devono essere realizzati secondo i principi della progettazione universale e attraverso percorsi di coprogettazione che coinvolgano le associazioni rappresentative delle persone con disabilità.

Siamo consapevoli che ottenere i cinque obiettivi è complicato. Difficile, ma non impossibile!

Allora, aderiamo a questo Manifesto come impegno di responsabilità condivisa, ognuno nel proprio ambito di attività – istituzionale, artistica, professionale, imprenditoriale, di attivista, o semplicemente di cittadino – per costruire una comunità consapevole dei diritti delle persone con disabilità e per promuovere la piena accessibilità e fruibilità di tutti degli eventi dal vivo come una priorità di civiltà. Per questo, vogliamo lavorare insieme e collaborare con chi vorrà raccogliere il nostro appello per individuare ogni via e soluzione percorribile per raggiungere tale risultato, cui sentiamo di essere tenuti in virtù del legame di solidarietà che ci unisce come comunità umana.

Aiutateci in questo obiettivo: diffondete e firmate la petizione!

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