Volevo solo un reggiseno nero, storie di tette ed Intimissimi

intimissimi sofiaComprare un normalissimo reggiseno nero, può trasformarsi in un viaggio onirico. Sono giorni che, appena accendo la tv, becco sempre il nuovo spot di Intimissimi sui 18 modelli di reggiseno, ma questo è solo l’epilogo. #ImAStory

Che poi scegliere un reggiseno ti porta ad un bivio: o le hai (#escile) o non le hai (#fattele). Ho lanciato questa bomba sul mio profilo Facebook e i pareri sono stati contrastanti.

C’è chi le vorrebbe confezionare come il miglior regalo di Natale, ma incontra una strada tutta in salita:
1. Non hai il supporto della tetta, che una volta accomodatasi all’interno della coppa dovrebbe sostenere a sua volta il reggiseno.
2. La coppa di cui al punto 1 (Mal sostenuta) più è imbottita e meno la controlli, causa perdita di sensibilità della 
tetta di cui sopra che si perde in mezzo a tanta imbottitura.
3. Le bretelle sono inutili: la coppa, per i motivi spiegati ai punti 1 e 2 sale, e la bretella non più tesa cade. Risultato= in estate tutti sanno di che colore ce l’hai perché questa, la bretella, pende costantemente al lato del tuo braccio.
4. Mai toglierlo con un partner occasionale, sceglie un’arancia ma si ritrova con una ciliegia.
5. Il reggiseno senza imbottitura = NON CLASSIFICATO.
6. Moltiplica tutto x due (tette).

Poi c’è chi vorrebbe regalarne qualche hg all’esempio sopra e il problema è la coppa (e la macedonia non ha niente a che fare):
1. Coppe esteticamente bellissime, non adatte a contenere tutto il davanzale;
2. Ultimamente molti brand non declinano mai l’alfabeto delle coppe (A B C D E) e la variante di girobusto, che ormai si trova anche dai cinesi (mondo a me sconosciuto);
3. I marchi low-cost hanno diminuito la qualità spesso plasmando la forma del nostro seno in modo alquanto brutto da vedere;
4. Se vuoi comprare altri marchi di livello, nel mondo della lingerie, che fanno cose graziose con le taglie differenziate, devi vendere un rene.

Evito di dilungarmi sul fatto che faccio parte dell’esempio n.2, quello delle ESCILE, che mi vesto in base alle mie tutte e che, effettivamente, comandano loro.
Poi vivi l’esperienza mistica che si chiama “Una 3° coppa A”.  Volevo comprarmi solo un semplice reggiseno nero, niente di più banale, ma non sono più tanto sicura che sia così. Ora nel mondo della moda, tutto ciò che è banale, si trasforma in un parto trigemellare.

Entro da Intimissimi e alla mia richiesta, la commessa si illumina, fiera, m’indica una parete. Un’intero muro di reggiseni neri appesi ordinatamente, in base a non so quali crismi. Ne scopro 18 modelli e inizia ad elencarli chiamandoli per nome. In un flash è come se fossi tornata a scuola durante un appello di classe, tutti nomi femminili delle mie ex compagne di scuola. C’è Silvia, Simona, Gioia, Sara, Daniela, Sofia, Elena, Francesca e tutte le altre, ognuna con le tette che si meritano. Scegliere un reggiseno è come andare al ristorante, un menù “All you can wear” dove ti puoi abbuffare e scegliere non solo in base alle proprie forme, subentra il pizzo, i fiocchi, le trasparenze, i ferretti, le spalline e la chiusura. Se vuoi sedurre o semplicemente vestirti, giusto perché è routine. Non è facile, perdersi è un attimo, i minuti si trasformano in quarti d’ora, la commessa non si arresta e non perde un colpo, degna di un’oratrice di litanie.
Inizio a perdermi, non capisco più il motivo per il quale ho messo piede in negozio, non sono sicura nemmeno del nome che porto e dove mi trovo. In tutto questo c’è un finale: divento amica della commessa, mi offre merenda e per non fare un torto alle mie ex compagne di classe, alle mie tette e pure ad Intimissimi, che paga questa genialata, esco dal negozio con ben 18 reggiseni neri. Questa è la fine della mia storia, dove i reggiseni neri non sono più vittime di cliché, di poca considerazione e fugaci acquisti, un happy ending molto hot.

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