Arrivate in fondo senza buoni propositi

Arrivare in fondo non è come perdere.
Siamo alla fine di questo 2019 e al 365° giorno pare doveroso tirare somme, che non sempre quadrano nel risultato. Qualche anno fa, ci credevo talmente tanto da infilarmi in doccia e tenere pubblicamente il discorso alla nazione.
Arrivare qui, è solo l’ennesimo tempo che ci mettiamo in tasca e quando infileremo la mano ne uscirà qualcosa di buono da ricordare o da dimenticare.
Mentre tutti scrivono i famosi “10 buoni propositi”, io cerco di farvi toccare il fondo per trovare una propria dimensione.

I NUMERI DEL 2019.
In tasca metto un 2019 ingombrante e ricco di emozioni che si sono messe in fila per lasciarmi un buon ricordo, in generale. Sono diventata grande in tutti i sensi e si sa, lo si diventa anche ingoiando cose cattive.
É stato un anno fatto di numeri belli:
– 15 mila sono i km che ho camminato con la Pepy mobile che mi hanno permesso di vedere molto, raccontare tanto e incontrare tantissimi di Voi;
– 432 pagine sono quelle del mio libro “Un altro (d)anno” che mi hanno permesso di essere una persona trasparente e ammettere le mie fragilità;
– 15 sono i tatuaggi che mi si leggono sul corpo e sanno raccontare un’altra parte di me;
– tanti sono i progetti in cui ci ho messo anima e corpo per cercare di far conoscere un mondo migliore;
– un po’ sono le persone che mi hanno resa Consigliera comunale e 6 sono i Consigli comunali che mi hanno vista, finora, a bordo di una nuova “macchina” per combinare qualcosa di buono per tutti;
– 2 sono le persone che si sono scambiate il posto d’onore nella vita: una rinunciando, l’altra rimanendo;
– 1 creatura che è l’Associazione “Pepitosa in carrozza” per raccontare un mondo accessibile a tutti.

BUONI PROPOSITI DA NON DICHIARARE.
É inutile sbrodolarvi infiniti buoni propositi, qui i numeri degli elenchi servono a poco. I buoni propositi sono speranze che non ce l’hanno mai fatta. Ogni anno vengono raccontati il 31 dicembre e desistiti il 01 gennaio ed ecco che i “10 buoni propositi” durano il tempo di un conto alla rovescia. Ci si prova, ma vivendo, si capisce che la vita reale è quella fuori dai margini del disegno prefissato. Sbavato, cancellato, colorato o strappato.
Pensiamo che “meno è meglio”, ricerchiamo la qualità e abbandoniamo la quantità solo per dimostrarci invincibili. Più che fare, è ora di smettere:
di avere paura di cambiare, di pensare troppo, di comprare la felicità tradendo la fiducia nostra e degli altri, cercare di piacere a tutti, vivere nel passato e temere sempre le catastrofi soprattutto quando vi splende il sole dentro.

10 buoni propositi

SCRIVIAMO FINE.
Prendiamo una penna e scriviamo fine, ma corriamo a capo e proviamo a scrivere anche inizio. Arriviamo in fondo, a queste parole, ad un progetto, ad un rapporto umano, lasciamoci cadere come Alice nel paese delle meraviglie, attraversiamo infiniti mondi, mille preoccupazioni, facciamoci quel male che basta per sapere mettere l’etichetta agli errori, non per smettere di farli, ma per aver in mano gli stracci giusti per maneggiarli e non scottarci troppo.

Essere trasparenti è un gran dono, essere fragili è una sfumatura della trasparenza. Riconoscere quando smettere è intelligente. Una persona 4.0 ha paura ad ammettere per non essere più un esempio, così finge facendo leva sui pochi punti di forza. Calca troppo la mano, lacera piano piano anche le sicurezze, non è più trasparente, ora è solo fragile in balia di contusioni che possono essere fatali per non ricomporsi più.
L’ho fatto anche io. Ho sbagliato e ho pagato con l’ansia che mi ha inchiodata più di quanto la mia malattia non mi costringa ferma e dipendente. Mi ha colpita lì, su una mia sicurezza: il lavoro di una vita, la maniglia di sicurezza dove appendermi mentre volteggio nel circo del mio frivolo mondo alternativo. No, le cose non si superano ridendo con la bocca. Il sorriso mente, gli occhi no. Ci sto lavorando e vi parlerò di questo momento appena sarà germogliata la soluzione, forse è questo l’unico mio proposito per il 2020: iniziare il decennio dicendo “ora basta”.
Così da debellare le perdite di tempo, la gente che non conta e diventare amica di quello spazio utile solo a fare cose che abbiano buon senso.

L’anno scorso non avrei mai pensato di raccogliere così tanto.
Addio 10 buoni propositi, non chiedo, ma persevero nell’essere meno “forte” scendendo a compromessi con la felicità.
Buon Anno.

10 buoni propositi

Una risposta

  1. Cara Valentina,
    ho cominciato adesso a …leggerti seriamente. Ho scoperto che hai cominciato a far parte di un mondo telematico che pochissimi dei miliardi di utenti di internet conoscono minimamente e la cui conoscenza ti fornisce dei mezzi di forza operativa che veramente pochissime persone al mondo hanno e che hanno fatto diventare molte imprese del web , incommensurabilmente ricche ed in fondo anche utili alla società. Sono convinto che potrai portare a compimento tutti i tuoi progetti in tempi così veloci che stupiranno anche te, un abbraccio da un nuovo amico.

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