Buon compleanno a me: 38 anni di opportunità

Novembre è l’undicesimo mese del calendario, ma in verità, dal 1982, è sempre e solo stato il mese del mio compleanno (e sì, anche quello di Nonnamusa, visto che siamo nate lo stesso giorno). Sono passati 13870 giorni da quando ho fatto a mia madre un regalo particolare per il suo 30° compleanno: me stessa, incasinata per il mondo, ma così determinata a starci per scrivere nuove pagine.

Un anno in più sono solo 365 giorni di opportunità da giocarsi.

Il 16 novembre, è il nostro compleanno, e quest’anno, cade di lunedì in un anno di pandemia in cui puoi uscire solo se risolvi a mente, saltellando sul piede destro, una semplice equazione di 2° grado.
Personalmente non ho mai rinnegato questo giorno, nemmeno contando le rughe nel contorno occhi o ai lati delle labbra appena sorrido.
Invecchiare non mi interessa, fa parte del gioco quando si è deciso di cliccare “start”, vorrei invece poterlo fare più o meno, nel modo in cui sto meglio: in mezzo alla gente.
Oggi compio 38 anni, nessuna cifra tonda, una virgola in più della giovinezza, ma un punto in meno della maturazione.
Non ho più 35 anni, ma non ho nemmeno i famosi 40 anni.

Sono nella fase: troppo vecchia per fare o partecipare a moltissime cose, anche molto importanti istituzionalmente, come concorsi o agevolazioni, ma sono ancora giovane per tirare somme dritte che quadrano su una fetta di vita vissuta.

Non so come si faccia a dimenticarsi del proprio compleanno, per me dovrebbe essere quasi festa nazionale, ma odio chi mi tira le orecchie per farmi gli auguri. Mi piace festeggiare questo giorno in mezzo alla gente che ha un posto significativo nella mia vita: la mia famiglia, i miei amici più cari, il mio lui. Vorrei essere altrove, a Torino o forse al mare, invece quest’anno, per la 1° volta, niente festeggiamenti canonici. Nessun incontro, solo i miei genitori e Rudy, il mio quotidiano a casa nostra, tra salotto e studio. Forse la torta o dei biscotti preparati da Nonnamusa, forse un po’ di telefonate o videochiamate, ma nessun contatto fisico fatto di abbracci, baci e scherzi.

Non so bene come si faccia a non festeggiare il proprio compleanno, quest’anno si sono inventati le feste virtuali, ma non fanno per me.
Nell’imparare qualcosa di diverso, c’è sempre una 1° volta e poi è per una causa fondamentale: ai 40 anni ci voglio arrivare sana o almeno viva.

Lascia un commento

Skip to content