Caro tradizionalista, pro-life, in poche righe ti spiego perché oggi a Verona hai perso come essere umano.
Ti spiego perché il tuo congresso è più una riunione tra fanatici che perdono il contatto con la realtà e non tra persone con idee differenti.
Ti spiego perché il tuo congresso è per pochi tra pochi, che non saranno mai tutti, perché finché anche solo una persona dissentirà, voi non sarete tutti.
Ti spiego perché il tuo congresso è una forma di egoismo che scomoda la religione, ma anche il tuo Dio ha sempre proclamato il contrario di ciò che stai facendo tu e usando la sua tunica, stai bestemmiando.
Ti spiego perché il tuo congresso è una sfilata di carnevale fuori stagione, dove si invoca la famiglia tradizionale, quella dei valori, ma il più tradizionale tra di voi ha collezionato mogli per riempire un harem o passa il lunedì sera a puttane mentre la moglie è al corso di cucito.
Ti spiego perché il tuo congresso è un’offesa alla vita perché cancellando la legge sull’aborto non salvi vite umane, le rendi schiave di venire al mondo nella tua società che non ammette difetti.
Ti spiego perché il tuo congresso si riempie la bocca di amore, ma semina odio classificando ogni essere vivente tra il giusto e sbagliato.
Ti spiego perché il tuo congresso è la vergogna della democrazia, perché anni di lotte e di conquiste per diritti li vorreste trasformare in dovere a senso unico.
Oggi a Verona è andato in onda una situazione spiacevole per l’universo femminile, una riunione di chi pensa di aver capito e di poter decidere come far girare il mondo per tutti. A 35 km da Verona, a Mantova, ci sono io che vi dico senza fare troppi giri di parole che sono a favore dell’aborto e secondo Babette Francis mi verrà il cancro perché non farò figli. Non essere libera di scegliere è il cancro della libertà d’opinione. Voterò sempre a favore della scelta, della donna consapevole di ciò che è, di una famiglia in cui c’è l’amore, a favore di quel sentimento che non mette distinzione tra gonne e pantaloni, tra colori, tra posizioni culturali, sono a favore di chi si vuole bene e sa esserci fino in fondo. Sono molto spaventata da ciò che è successo a Verona, non tanto perché non tollero chi ha un’idea diversa dalla mia, ma non voglio che quell’idea obbligatoriamente la mia, perché non lo sarà mai. E io sono l’esempio di questo da 36 anni, però voglio essere consapevole di prendermi la responsabilità di scrivere il mio dissenso della direzione, della piega che alcuni vorrebbero farci prendere.
Ho detto alcuni e lo sottolineo, perché questi, incapaci di argomentare, scelgono l’estremismo perché è l’unico modo che hanno per farsi notare, per esistere, inetti nel confrontarsi con la realtà ne vorrebbero costruire una su misura anche per noi. Ecco, noi dovremmo continuare a dimostrare ciò che siamo come abbiamo fatto oggi alla dimostrazione anti-congresso: 20 mila no che non sono leggeri come piume, ma pesanti come pietre che siamo disposti a scagliare davanti ai nostri peccati. Quelli di sentirci liberi di pensare con la nostra testa.
Verona ripulisciti, Verona stringi chi si vuole e scuoti le briciole di questi avanzi che di umano non hanno nulla.
2 risposte
Da donna, considero la legge sull’ aborto una conquista. Come dici tu, è giusto poter scegliere. Ci possono essere 1000 ragioni per decidere di mettere fine a una gravidanza. Quello che non tollero è che questa legge ha trasformato l’ aborto in un metodo contraccettivo, senza contare che molti ginecologi si professano obiettori nel SSN, salvo poi perdere ogni remora nei loro studi privati.
Prima di arrivare all’ aborto, che lascia sempre un segno indelebile, una mamma ha diritto ad avere assistenza psicologica, a scandagliare le ragioni che la conducono a questa scelta.
La legge 194/78 andrebbe sicuramente rivista, perché così com’ è non va più bene.
Sì pienamente d’accordo con te, ma se mi fosse preclusa totalmente la scelta, che brutto mondo sarebbe?