E’ bello ricevere posta, non può ridursi tutto alle bollette o alle spaventevoli cartelle d’equitalia. Posta sono anche le cartoline.
Lucio Dalla cantava: “Caro amico ti scrivo…così mi distraggo un po’”. Quante ne sapeva, scrivere è la compagnia migliore che possiamo farci e regalare. Le lettere forse rimangono per pochi, troppi pensieri lunghi per riempire quel foglio bianco. Pensiamo alle cartoline: chiare, dirette e brevi. Chi riceve o spedisce ancora cartoline? senza dubbio la risposta rasenta il ‘nessuno’. Ormai con tutti i super mezzi di comunicazione smart, scrivere impugnando una penna ad inchiostro (esistono anche le penne ottiche ma sono solo per i nerd) è un’attività snobbata dai più. Niente più profumo di carta, niente più calligrafia da ostentare, ora i pensieri corrono su uno schermo secondo le regole del T9 o riassunti in emoticon.
Io sono controcorrente, per me le cartoline rappresentano ancora un regalo, la voglia di donare un pensiero, la condivisione di un bel momento, con un’altra persona. Lo dichiaro a gran voce: la spedizione di cartoline può sembrare un gesto di vecchio stampo, un’azione scelta da anziani in gita, ebbene io ho già i capelli bianchi. E anche se vi sembra fuffa, senza più significato, vi sbagliate di grosso.
No, i francobolli, buche delle lettere e postini non fanno parte del passato. Spedire cartoline è un viaggio nel viaggio, l’incertezza di sapere se arriva o no a destinazione, il sapore amaro del francobollo, il pensiero ad effetto da scrivere, la scelta dell’illustrazione, la vita nei negozietti dei souvenir. Questa si chiama magia. Ricevere qualcosa che ha viaggiato attraverso città o continenti, di mano in mano destinata unicamente a noi. Le cartoline sono scelte cariche di energia dei luoghi attraversati, fino ad arrivare alle cassette delle lettere, dove aspettano solo la nostra meraviglia stampata sul viso.
Io sono nostalgica e mi piace riceverle a tal punto che quest’estate l’ho gridato ai 4 venti (web) sui miei canali social. Poteva sembrare la richiesta di una povera pazza rimasta con un piede nel passato, invece si è rivelato una piacevole scoperta. Nel giro di poche settimane, nella mia bussola, sono piovute decine di cartoline, da persone che conosco e con le quali ho rapporti ogni giorno, ma soprattutto da persone amiche di tastiera. E allora grazie a Chiara, a Sabrina, a Bimbi, al mio principino Denzel, a Roberta, a tutti coloro che hanno investito un po’ del loro tempo per farmi scappare un sorriso.
Le cartoline si sono legate a me a filo doppio, dopo quelle fisiche, sono stata investita da quelle di Sara Bellingeri, protagoniste del suo libro “Cartoline dal muro”. Ancora di più perché mi ha voluta come presentatrice della 10° presentazione del suo romanzo. Così con microfono alla mano, un po’ Gigi Marzullo, un po’ blaterante voce in visione mistica, in 50 minuti sono riuscita a mettere Sara all’angolo con le mie domande da “confessi ora”. E come il gioco al massacro dei due protagonisti, dove il bouquet di cartoline, li fa viaggiare attraverso numerosi luoghi ma anche raggiungere gli abissi più profondi dell’anima, pur restando nella stessa stanza, sono giunta alla conclusione che forse, anche per me rappresentano la stessa cosa, un motivo di evasione a km zero (forse è pure per questo che scrivo anche su trippando, un blog cartolina dal mondo).
Non mi fermo qui, il mio viaggio con le cartoline continua, perché queste sensazioni oggi si possono provare ancora, grazie a Postcrossing, un inusuale social network che mette in contatto persone sparse per il mondo non chattando o condividendo file, ma grazie alle buone e vecchie cartoline. Una pratica tra il nuovo e il vintage che ha già conquistato più di 500.000 persone che hanno desio di iscriversi al network. Il funzionamento è molto semplice: basta creare un proprio profilo, richiedere un indirizzo al sito, inviare una cartolina a quell’indirizzo e aspettare. In breve tempo arriverà nella tua cassetta delle lettere una cartolina che qualcuno, da qualche parte del mondo, ha scritto proprio per te.
Fermatevi e riscoprite questa voglia, sono certa che sarà un regalo bello da ricevere, da spedire e da condividere.