Igersmantova e l’instameet sulle leggende della città

instameet igersmantova

Mantova è una città di leggende: scenografia per vivere un weekend di Halloween noir insieme agli igers.

Essere la local manager del canale instagram igersmantova mi fa scoprire una Mantova diversa, con le sue caratteristiche, i dettagli e i temi che insieme a lei si possono affrontare per farla conoscere a chi la vive di sfuggita o non la vive proprio.

Insieme agli altri membri del team, Francesca e Simone, organizziamo eventi sul territorio per rendere offline ciò che facciamo online, cioè trovare momenti di incontro con gli altri igers, dove con un tema predefinito raccontiamo la città e lo facciamo attraverso la fotografia, pubblicandole sui social e cercando di diffondere il più possibile.
L’abbiamo fatto anche durante il weekend di Halloween, dove con un pubblico di una trentina di persone, abbiamo deciso di puntare l’obiettivo dello smartphone su una Mantova noir. Simone, che ogni giorno fa la guida turistica in giro per la città, è quasi sempre la nostra voce narrante, lo storico senza polvere, che ci racconta le favole, in verità ci racconta cos’è stata Mantova nelle diverse epoche storiche. Questa volta abbiamo ascoltato una storia horror, non andata a buon fine, in tema di fantasmi e lumere. Abbiamo fatto un salto nella Mantova del ‘300, al tempo di Agnese Visconti (moglie di Francesco I Gonzaga), svelandoci storie, intrighi e omicidi che oggi meriterebbero un’intera puntata di “Quarto grado”. Francesco I Gonzaga fece assassinare Agnese Visconti con forme legali e un brutale processo, invocando un adulterio che in verità la poveretta mai consumò.
instameet igers mantovaI nostri incontri sono,  quasi sempre, tour o passeggiate fotografiche tra le vie cittadine. In questo instameet siamo partiti dalla Chiesa di San Francesco che accoglie la cappella funeraria della famiglia Gonzaga, i Signori di Mantova. Uscendo dal giardino si attraversa il Rio e ci siamo fermati vicino a Casa Schirolli, edificio del 1911 che richiama lo spirito medievale dell’epoca e molto caratteristico per il suo affaccio sul Rio.
Questi instameet sono bellissimi perché riesci a darti un volto, a fare rete, a diventare community, a condividere la passione per gli scatti che poi finiranno online e andranno a riempire gallery che parleranno di Mantova, ognuna in modo differente. Poi ci sono io che sfreccio in mezzo alle vie col mio triride, fermandomi a fotografare nelle posizioni più assurde, perché ad un dettaglio da raccontare non rinuncio mai davvero.

Il giro è proseguito in Via Marangoni, che collega il salotto cittadino con la via dello shopping, Corso Umberto, con i suoi portici sorretti da capitelli e colonne tutte diverse, raffigurati stemmi dei Gonzaga e Visconti in quest’opera del ‘400. La via ti accompagna nel nucleo del centro storico, Piazza Purgo o Piazza Marconi (come la conoscono i turisti) zona riservata alle botteghe artigiane, orafe e dove avveniva la purgata della lana, era il centro della commercializzazione della città gonzaghesca.
Da qui lo sguardo trova un varco, lo scorcio che si apre su Piazza Mantegna con l’imponente Basilica di Sant’Andrea, che all’epoca di Agnese Visconti ancora non esisteva. Arrivati a Piazza Erbe, Simone ha dato la carica di pathos raccontandoci le fasi del processo che hanno portato alla morte di Agnese. In questa piazza spicca Palazzo del Podestà, sede della giustizia cittadina, teatro del processo lampo che in 2 giorni la condannò a morire per decapitazione in Piazza Pallone. Di Agnese, oggi rimane una leggenda che la vede protagonista di lamenti, ombre che tra il 6 e il 7 febbraio si aggirano e si possono ascoltare nel punto in cui trovò la morte e dove ora ne rimane una lapide, appesa sul lato nord della piazza.
Tra brividi e leggende, abbiamo concluso l’instameet spostandoci sul lungo Rio, illuminato dalle lanterne ricavate da zucche intagliate, le classiche lumere, protagoniste di una vera e propria festa organizzata dal Consorzio Agrituristico Mantovano che ci ha offerto una degustazione a base di zucca, che rimane il prodotto più conosciuto del nostro territorio.

Per vedere tutta la gallery dell’evento, seguiteci su instagram o cercate attraverso il tag #ghostinmantua
I nostri instameet per questo 2017 non sono finiti. In anteprima posso svelarvi due appuntamenti:
– 30 novembre al Museo Diocesano, 2° Academy di Instagram per scoprire nuovi segreti di utilizzo di questo social che vive di fotografia con una visita ‘particolare’ al Museo;
– 3 dicembre a Castel Goffredo per l’edizione di “Libri sotto i portici”, ma non svelo altro, per il momento.

Daremo come sempre notizia attraverso i nostri canali social.

Al prossimo evento tutti con lo smartphone illuminato, perché la foto di rito con i nuovi igers non può mancare.
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