Socchiudo il mio compleanno, non lo metto mai via del tutto.
Compleanno finito. Raccolgo i coriandoli, piego la tovaglia, ripongo le sedie. Io guardo le foto, Nemo vola ancora, la festa è finita, uscita dalla porta dove era entrata col suo carico di allegria. La casa ora torna ad avere il sapore del silenzio, ma il calore delle parole e degli abbracci che so di trovare ogni volta con la pazza famiglia allargata, rimangono con me come un bel maglione. Addosso.
Non mi piace fare a meno di niente. Il mio compleanno è finito, sempre in stile principessa indiana, che festeggia da 3 prima a 3 giorni dopo, ma la malinconia è già qui fuori dalla porta che scalpita per entrare. Un po’ come quando arriva Natale, la magia dell’attesa non è mai la stessa del durante o ancora peggio del dopo quando smonti tutto e la casa torna solo una casa e non un lunapark.
E’ scontato scrivere che ad ogni compleanno penso ad un look nuovo: i 34 anni li ho festeggiati in lamè con uno scaldacuore di Vicolo e una maglia molto rock di Versace con normalissimi pantaloni neri e stivaletti Prada. Ogni anno per il mio compleanno penso a ripenso a qualche gadget per stupire gli ospiti durante la cena, che poi non sono ‘ospiti’, fanno parte della famiglia, sono gli amici che sopportano e supportano le mie idee più bizzarre, asciugano col phon le mie lacrime che escono ogni tanto o mi fanno volare per raggiungere i posti più impensabili per le mie ruote. Loro si aspettano il meglio del peggio (inteso come pazzie) dalle mie feste. Nemmeno quest’anno, che di candeline ne dovevo soffiare 34 (praticamente più che una torta, doveva essere un focolare) ho deluso le aspettative. Mi viene ancora da ridere se ripenso alle facce che hanno fatto quando hanno visto entrare in sala un enorme palloncino telecomandato a forma di pesce pagliaccio (Nemo per gli amici). Bellissimo! 8 maggiorenni da un bel po’ letteralmente incantanti da questo mega pallone che sorvolava la tavola e facevamo a gara a chi doveva pilotarlo, rischiando di sfasciare tutte le statuine di mia madre.
E poi le foto, i ricordi che mi faranno compagnia per i prossimi 12 mesi, in attesa di festeggiare i 35 anni, corredate da insoliti accessori come baffi finti, occhiali buffi, cappellini di ogni foggia, per rendere gli scatti diversi dal solito o cerchietto psichedelico e braccialetti fluo degni di una discoteca anni ’80, acquistati su uno store online specializzato in gadget fluorescenti. Quest’anno le foto sono state emozioni istantanee perché scattate con le Instax mini di Fujifilm, così ogni invitato ha portato con sé una fettina di serata.
Ormai è chiaro a tutti, tranne a me, la festa è finita, dovrei chiudere il capitolo compleanno, ma preferisco socchiuderlo perché 12 mesi passano davvero in fretta.
Una risposta
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