E’ da un anno che aspetto questo giorno, la messa in onda di quella parte della mia vita che ho deciso di regalare, mettendomi davanti ad una telecamera, lasciarmi andare e raccontare i giorni, le notti, le persone che scandiscono le mie giornate. Dopo l’uscita del libro, questo è senza dubbio il 2° progetto in cui ho lasciato il cuore.
Stasera verranno trasmessi 54 minuti della mia vita, una puntata intera dal titolo “La settimana enigmistica”. E’ così che ho vissuto questo progetto, come un insieme di caselline nere che riempiono tutto il bianco che ancora devo scrivere nel mio percorso. Non sarò da sola, tutti i miei amici lì a comporre la scenografia della vita reale: Manuel, Serena, Andrea, Silvia, Gabriele e c’è persino Calcutta.
“Il Corpo dell’amore”, è così si chiama, il progetto tv composto da 4 puntate, 4 docufilm che raccontano la vita di 4 soggetti con disabilità. Da qualche settimana, in tv, ogni venerdì sera dopo le 23, su Rai3 accade un miracolo: trasmettono storie reali, anche scomode, per rispondere al tabù che unisce l’amore alla disabilità, alla sessualità.
Non voglio spoilerare tutto, vorrei che lo guardaste senza subire troppo l’influenza delle mie parole. Arriverete alla fine con qualche domanda, vedrete tanto amore, tanti corpi, cose strane ma solo per la concezione che viene trasmessa della disabilità. Parlo sempre di tutto, senza farmi troppi problemi, ho racchiuso tutto in un libro, eppure quando parlo di “amore” non riesco mai ad andare fino in fondo, a non tutelarmi e a non proteggere chi condivide con me quei momenti di intimità. Patisco il giudizio, non per me, ma per chi ha deciso di stare con me. Si sa cosa pensa la gente, molto spesso, quando si vede una “copia mista” per posizione (uno in piedi, uno seduto), ci sono ancora troppi preconcetti ai quali molti non sono abituati. E’ vero, bisognerebbe vivere con più leggerezza, ci sto lavorando, per ora vedrete qualcosa che si avvicina molto alla realtà.
Il mio corpo dell’amore è qualcosa che indosso che non va mai fuori stagione. Si abbina alle mie ruote, ai miei capelli che torturo ogni volta che mi imbarazzo, alle labbra che mordo mentre mentalmente soppeso le parole. #ilcorpodellamore si allaccia stretto fino in fondo, ma non soffoca più, le asole fanno l’amore coi bottoni e la tela si stropiccia per colpa delle mani che giocano. Siamo tutti tondi come la “O” di amore, quella che sta nel mezzo per comporre quresta parola. Abbracciante si può dire? Tiene insieme tutto: le lettere, il significato, le emozioni, è il durante dopo il prima e prima del dopo. Io sono come quella “O” che mette un po’ di colla per tenere su l’impalcatura delle idee che spesso vengono taciute per vergogna.
Basta ponteggi, lasciamo respirare e facciamoci ammirare per quello che siamo.
Ci vediamo questa sera su @instarai3, vi racconterò come si fa a rendere unico un corpo che impara tardi il bello dell’amore.