I bilanci di inizio anno mi fanno schifo, tanto quanto i ‘potrei’. Ci sono cose che non cambiano proprio mai, anzi peggiorano più passa il tempo.
“Sei un elefante in una cristalleria” è la frase che mi lascia il buongiorno e la buonanotte. Proprio così: sono nata maldestra e mi mantengo tale, ben contenta di non deludere aspettative altrui. Con la mia carrozzina sono una furia. Curvo, sterzo e vado in retro con la stessa normalità di un pilota di rally o forse più come Beep Beep di Willy il Coyote, peccato che sotto al mio sedere c’è un motore e ancora più peccato che non posso farlo sgasare in pista, ma tra le mura di casa, in un negozio, al cinema o comunque in un ambiente chiuso, dove gli altri usano le gambe. Ed è così che vi trasformate inconsciamente in birilli da centrare. Ne faccio quasi un gioco giornaliero.
Il mio essere maldestra raggiunge l’apice nell’azione dello sbattere. Sbatto io, sbatto la carrozzina, sbatto le cose che ho in mano facendole cadere. Fare della mia esistenza uno shaker, come fossi perennemente sul tagada a Gardaland è un gesto inconsapevole, direi meccanico. Ecco perché se utilizzo protezioni è meglio. Dovrei andare in giro come una giocatrice di hockey sul ghiaccio, ma le poche zone scoperte sarebbero comunque a forte rischio d’impatto. Oppure devo vestirmi come i ridicoli giapponesi dei giochi al massacro di “Mai dire banzai”, morivo dal ridere a vederli sempre in piedi, meglio di 7 vite come i gatti. Ecco, più o meno così, ho travestito la mia Canon 1200D con una custodia paraurti rosso fuoco. Sia il corpo macchina, l’obiettivo e la ghiera vivono sogni tranquilli anche in mano mia. Non sapevo che esistessero le cover per le reflex, ma questo mi consola: non sono l’unica elefantessa a questo mondo. EasyCover è il marchio di questa salvezza e oltre al set rosso, ho scelto pure il camouflage, un po’ Lapo-style.
Vorrei chiedere ad EasyCover d’inventare una cover tipo muta da sub per infilarmici dentro, forse solo così eviterò davvero danni.