Sono rosa, fatevene una ragione

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Nella vita bisogna osare e se ve lo urlo io, ogni santo giorno, iniziate a crederci, così ci credo pure io. Osare a parole, osare a fatti, prendere decisioni drastiche per star meglio, per vedersi bene e ritornare ad avere un proprio posto in mezzo al resto del mondo. Io l’ho fatto, ho dato un taglio netto, anzi, ho dato una pennellata di colore, perché con me funziona così: più che eliminare, si carica di colore. Ho caricato talmente tanto che mi sono fatta i capelli fucsia, degna dell’esemplare migliore dei Mini Pony, così Pepitosa non lo sono solo di nome, ma proprio di fatto.

Ho sempre riflettuto poco o forse niente sull’idea che una persona si può fare di me ancora oggi sono convinta che non è un colore a decretare la sostanza di una persona. Non m’interessa se la gente bisbiglia, se mi guarda (l’abitudine ormai è ben radicata), non ho avuto perplessità per il ruolo lavorativo che ricopro, perché non ho fatto male a nessuno, forse solo del bene a me stessa.
Secondo me il 2016 è proprio l’anno giusto, avevo già fatto un cambio look nei primi mesi, passando da bionda a grigia (leggete qui), ma non c’è nulla da fare: io sono colorata nell’animo.

Sono rosa, fatevene una ragione.

Chi mi conosce di persona, chi mi segue sui social ha visto tutto e in molti mi avete chiesto come ho fatto ad ottenere un risultato così, in poco tempo (apparentemente). Sono partita diventando fucsia, poi nei mesi ho ulteriormente cambiato sfumatura e ora sono rosa a tutti gli effetti. Diventare fucsia o rosa è una scelta che va ragionata perchè non è un passaggio né immediato, né semplice da tornare indietro in poche mosse.

Ho la fortuna di avere un tipo di capello molto resistente, che sopporta ogni mia pazza idea, ho una base castana scura su cui avevo fatto delle meches di due tonalità di biondo, così da ottenere più sfumature di luce. Sul finire dell’estate, ho preso la decisione di azzardare e voler diventare fucsia. Per ottenere un colore pastello di questo genere, la parola d’ordine è decolorare. Abbandonate l’idea di farlo da sole nel bagno di casa, affidatevi solo a parrucchieri esperti. Ho scelto di non decolorare dalla radice, mi piace mantenere lo stacco della crescita col mio colore naturale, così da non dover vivere ogni settimana dalla parrucchiera e non essere così schiava della ricrescita.

Se avete anche solo la minima idea che vi gira per la testa, date retta a me, fatelo! Tenete presente, però, che i capelli pastello sono delicatissimi da mantenere: le tinte utilizzate non sono mai permanenti, ma semi-permenenti, quindi stingono ad ogni lavaggio, fino a far riemergere l’odioso platino-aranciato. E’ bene quindi, aver in casa quei prodotti che rinvigoriscono il colore. Io ho provato due prodotti:
– KAY DIRECT, tonalità pink;
– CRAZY COLOR, tonalità marshmallow e pink, anche se non mi hanno convinta affatto;
Ora ho ordinato su Amazon la tinta di L’Oreal Hair Color Feria Smokey Pastels che al momento vendono solo in America, quindi “Amazon santo subito!”. Appena mi arriva la testo e vi darò riscontro.
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Insomma, avere i capelli pastello è un lavoro in tutti i sensi, niente va più lasciato al caso. Devi reinventare il make-up, i colori dell’abbigliamento che prima amavi, magari ora fanno a pugni con i tuoi capelli e poi vanno curati in modo maniacale con prodotti che gli diano una sembianza più vicina alla seta che alla morbidezza della paglia: ci sarà da usare prodotti che contengono siliconi per domarli. Non ditemi che vi ho spaventate e volete tornare indietro dopo tutta questa fatica?! vi avverto che tornare ad un colore normale e non da cupcake non è fattibile spennellando i capelli con una tinta umana, bisogna ripigmentare i capelli, che vuol dire che si dovrà diventare rosso Pippi Calzelunghe per almeno qualche settimana e poi decidere quale tonalità legno riprendere.

Ho scritto tutta la verità, nient’altro che la verità, ho le prove. Ora tocca a voi, ma mai e poi mai prendetela come sfida.
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