Una visita al Cimitero monumentale di Mantova

Come conoscere a fondo la storia di un luogo? partendo dalle persone che l’hanno abitato, anche in altre epoche attraverso, ad esempio, una visita al Cimitero monumentale. Una proposta di necroturismo per farvi conoscere un’altra zona di Mantova.

Oltre a essere luoghi di memorie e pensieri, i cimiteri sono anche parte del patrimonio culturale “minore”, una sorta di musei a cielo aperto che raccolgono opere d’arte, sculture, ma che documentano anche modi di vivere del passato, dall’abbigliamento ai rapporti sociali. 

IL CIMITERO MONUMENTALE DI MANTOVA

Grazie alla visita guidata organizzata insieme al Fai di Mantova e alla Guida turistica Lara Casali (la stessa della Guida turistica accessibile di Mantova e provincia), con l’Associazione Pepitosa in carrozza, abbiamo radunato circa una cinquantina di visitatori per una passeggiata totalmente accessibile, tra tombe, cipressi e grandi personaggi che hanno reso famosa la nostra città.

Il cimitero di Borgo Angeli dista circa 3 km dal centro città ed è raggiungibile in auto, in bicicletta o con i mezzi pubblici. Vi sono presenti diversi posteggi anche riservati alle persone con disabilità.

VISITA AL CIMITERO MONUMENTALE DI MANTOVA

Nel 1797, a seguito dell’ordine del generale francese dell’esercito napoleonico Sextius Alexandre François de Miollis di smantellare i cimiteri situati in città, fu individuato il sito ideale ad accogliere il nuovo cimitero cittadino nelle vicinanze di Borgo Angeli, poco fuori la città.
Realizzato rapidamente e necessitando di continui ampliamenti, il nuovo cimitero presentò a lungo un aspetto incompiuto, e solo nel 1904, per la costruzione della nuova facciata venne bandito un concorso pubblico di livello internazionale, vinto dall’architetto milanese Ernesto Pirovano. Il progetto però si rivelò troppo imponente rispetto a quanto preventivato, perciò Pirovano fu costretto a ridimensionarlo, senza però andare ad intaccare la bellezza originaria. I lavori poterono riprendere nel 1937 per essere conclusi l’anno successivo.

L’attuale recinto progettato dall’architetto Ernesto Pirovano nel 1906, rende il cimitero monumentale di Mantova, un vero e proprio museo a cielo aperto, ricco di monumenti che appartengono alla memoria storica e culturale dell’intera comunità, della quale testimoniano costumi, gusto e sensibilità.

Fra i personaggi di un certo rilievo, vi sono sepolti: l’arpista Clelia Gatti Aldrovandi, lo psicologo Roberto Ardigò, il musicista Lucio Campiani, il ciclista Learco Guerra, il pittore Giuseppe Guindani, i genitori dello scrittore e patriota Ippolito Nievo, disperso nel mar Tirreno nel naufragio del piroscafo Ercole, il pilota Tazio Nuvolari, il giornalista e politico Paride Suzzara Verdi.

L’ACCESSIBILITÀ DEL CIMITERO MONUMENTALE DI MANTOVA

Il piazzale del parcheggio del Cimitero monumentale di Mantova è asfaltato con un buon numero di stalli riservati alle persone con disabilità. L’entrata non presenta nessun dislivello e all’interno ci sono i vialetti principali asfaltati e alcuni secondari con ghiaino battuto. È un percorso fattibile sia con carrozzina manuale, che elettrica. L’unica zona non accessibile perché sono presenti gradini è l’area dei loculi che vanno a costruire i perimetri frontali e laterali del Cimitero, però si riescono comunque ad intravedere i loculi che rappresentano la storia del luogo.

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