Le mie vacanze 2017 iniziano a Pantelleria.
“Tu sei matta a pensare che un’isola come Pantelleria possa essere comoda per te”
“Io non cerco la comodità, io voglio vedere senza costruirmi limiti prima di averci provato. Pantelleria non mi deluderà”
E’ iniziato tutto così, un po’ come sfida per la mia testardaggine, un po’ perché vorrei far capire che viaggiare seduta in carrozzina è fattibile senza privarsi completamente di vivere nuove esperienze. Pantelleria mi ha accolta appena scesa dall’aereo con il caldo di un abbraccio che ti può regalare solo una madre, madre Natura. Avevo ragione io, ha avuto ragione l’isola. Dopo aver visitato Lampedusa (potete leggere tutto qui), quest’anno ho scelto un’altra isola siciliana, totalmente diversa.
Si narra che Pantelleria possa essere l’isola omerica Ogigia, prigione di Ulisse per mano della ninfa Calipso, l’isola del vento per gli arabi, una perla nera in mezzo al canale di Sicilia fatta di contrasti cromatici tra il nero della lava, il verde della rigogliosa natura e le 50 sfumature di blu del suo mare. A picco tra le scogliere con la totale assenza di spiagge, quest’isola vulcanica vede nella roccia un tratto distintivo rispetto alle altre isole siciliane, quasi a renderla simile ad un paesaggio lunare.
Questa è la storia di chi sceglie Pantelleria per il richiamo quasi africano di una vacanza dai ritmi slow, dove assaporare le tradizioni di un popolo riservato e perdersi a 360° in un paesaggio in cui la natura è talmente in festa da coinvolgerti nei profumi inebrianti delle coltivazioni di uva passito, olive e capperi. A pochi km dalla Tunisia, l’isola di Pantelleria ha subito nella storia diverse invasioni dai popoli arabi e ancora oggi si vedono le tracce: dalle costruzioni tipiche in pietra chiamati dammusi, fino ai nomi dei paesi che ricordano, sia nella pronuncia che nella scrittura, mete arabe come Khamma e Mueggen.
A Pantelleria se non noleggi una macchina sei limitato negli spostamenti, perché seppur l’isola è larga solo 80 km², le strade con grandi salite (pendenze minime del 30%) e molto strette rendono le distanze non percorribili a piedi. Queste strade a strapiombo sul mare, coccolano per lo più le coste dell’isola permettendo di percorrere l’intero perimetro e riservando una visuale infinita sul mare. Ottima situazione per godersi albe e tramonti difficilmente replicabili. La panoramica risale al tempo del fascismo, volute da Mussolini, poiché l’isola era d’importanza strategica al fine bellico nelle sue mire espansionistiche verso il continente africano.
Sono partita con la carrozzina manuale ultraleggera montando gomme da cross perché gli sterrati, seppur facili da superare, richiedono una maggiore comodità del mezzo. Vi racconto la storia di un viaggio, il mio, di un rapporto interscambiabile tra me, la mia carrozzina e l’isola. A Pantelleria ci possono andare tutti, purché accompagnati, anche quelli che non si muovono in autonomia, basta studiare un itinerario e scegliere una struttura adatta alla situazione, ma di certo l’isola non ti metterà mai davanti situazioni di forte limitazione. Pantelleria si può vivere, la mia esperienza è l’esempio per dimostrarvi di partire con serenità, con l’unico pensiero di respirare questo luogo magico.
COSA VISITARE A PANTELLERIA
Pantelleria è un insieme di grotte marine, favare, colate laviche, faraglioni, altipiani e laghi vulcanici e con la sua forma abbastanza tondeggiante è visitabile in pochi giorni. A nord si trova il capoluogo pantesco che prende il nome dall’isola stessa. Un grande paese sul mare presieduto dal Porto Vecchio e dal Porto Nuovo, abbastanza anonimo rispetto all’ambiente circostante. Un normale villaggio di recente costruzione che fa sembrare Pantelleria un’isola qualunque, tranne forse per il simbolico castello, un monumento medievale in pietra lavica utilizzato come carcere fino al 1975.
Abbandonato il capoluogo verso est, si arriva fino al Lo specchio di Venere, un lago di natura vulcanica dove poter fare fanghi dalle proprietà termali indicate soprattutto per combattere psoriasi e reumatismi. Si raggiunge il lago attraverso una strada panoramica che ti permette di ammirare lo specchio d’acqua dall’alto, con le sue sfumature di azzurro e le sue rive desertiche tra pietre e lava. Si può arrivare alle acque con la carrozzina senza troppa fatica e il fondale è degradante con una temperatura ottimale per immergersi. Proseguendo per la perimetrale si arriva a Punta Spadillo, dominata da un panorama lunare di pietre laviche e da un faro rimesso da poco in funzione per volere dei marinai che transitavano per questo specchio di mare. Il percorso per arrivarci è sterrato, ma fattibile, con un sentiero battuto circondato da sculture naturali di lava vestite dalla natura rigogliosa che non si arrende alla roccia. Questo percorso porta anche al Museo vulcanologico, anch’esso visitabile. Scendendo verso sud, lungo la costa, si incontra Cala Gadir, una bomboniera incastonata nelle scogliere, un piccolo borgo di pescatori dove si trovano le residenze di Giorgio Armani e Marco Tardelli. Arrivati giù fino al piccolo porticciolo, si può arrivare a piedi alle “3 pozze” di acqua dolce termale che raggiunge i 50°C che arrivano in superficie da una profondità di 2,8 km. Le pozze sono accessibili grazie ad una rampa in cemento adatta anche alle carrozzine. Immergersi in queste ‘piscine naturali’ è un momento di pace con la Terra. Cala Gadir, inoltre, è il primo itinerario archeologico subacqueo, grazie ai ritrovamenti di anfore datati tra il III e II secolo a.C.
Una delle baie più belle dell’isola e accessibile senza problemi, è Cala Levante, nel cui porticciolo si trova un approdo per piccole barche, sorvegliato dall’Arco dell’Elefante, scultura naturale gigantesca che ricorda la sagoma di un elefante con la proboscide immersa nell’acqua. Da non tralasciare l’entroterra e la costa opposta dell’isola dove si possono ammirare fitti boschi di pini e conifere, vallate verdi e coltivazioni di viti e capperi.
Vivere Pantelleria è possibile. Visitare le sue bellezze anche. Non rinunciate all’isola, perché il canto del suo vento sarà difficile da dimenticare, anzi sarà un richiamo.
[tutta la galleria fotografica la potete trovare qui o cercando sui social gli hashtag: #pepypantesca // #pepyinsicily // #dreamresortPantelleria]
Ora si torna alla routine giornaliera della calura estiva in Pianura Padana, in attesa delle prossime ferie. E i vostri programmi estivi quali sono?
2 risposte
Il racconto mi rincuora molto. Posso così pensare di visitarla pure io. Grazie è bello che qualcuno scriva di ciò che possiamo fare e non solo di ciò che ci è precluso.
Sì una bellissima isola, fattibile con qualche accorgimento, ma dimentichiamoci spiagge classiche.